FASHION INTERVIEW : MAURIZIO PURIFICATO PER ANTONIA BOUTIQUE

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Siamo nella boutique di Antonia presso “Brera District” in via Cusani e ho il piacere di intervistare Maurizio Purificato , proprietario da ben 14 anni della storica boutique milanese, dove il lusso il design sono di casa … ma com’è nata Antonia?

 

Antonia nasce 15 anni fa , in una piccola boutique qui in Brera, un quartiere che Antonia ha sempre amato. Trovo che sia uno dei quartieri più interessanti della città perché riesci a fare shopping, a fare la spesa, oltre ai negozi di moda oltre al fashion puoi trovare un po’ di tutto. Si innamora di questo quartiere, apre un piccolo negozio, fino a quando nel 99 ci incontriamo e decidiamo di fare le cose più in grande e così abbiamo aperto la prima boutique accessori, sempre in via Cusani. Dopo un paio di anni abbiamo aperto accanto la boutique di abbigliamento e da lì è un po’ partito l’Antonia pensiero l’Antonia brand. Dopo qualche anno abbiamo aperto anche il negozio da uomo, perché un multi-brand non può avere un’offerta limitata soltanto alla donna, anche perché l’uomo in alcuni momenti è anche più interessante della donna e anche più divertente. Questo ha completato un po’ quello che era il nostro percorso fino a quando due anni fa abbiamo trovato questa location, che era proprio difronte ai nostri storici negozi e abbiamo deciso di spostarci, di ingrandirci ed unire, dopo tanti anni, l’uomo la donna e gli accessori.La location è perfetta per il nostro modo di esporre la merce e per il nostro modo di fare il visual. E’ stata ristrutturata completamente da Vincenzo de Cortiis. Il palazzo è un palazzo storico milanese , Palazzo Cagnola, in cui abitava il maresciallo austriaco Radetzky, quindi c’è tutta una storia dietro molto interessante.Aver aperto la location qui ci riempie di gioia e ci permette finalmente dopo diversi anni di esprimerci un po’ per quello che sappiamo fare.

 Per quanto riguarda i brand di Antonia quali sono i vostri orientamenti per la ricerca?

Facciamo molta ricerca sul web. Rispetto a prima sta cambiando un po’ il modo di fare ricerca perchè il web comunque ti da informazioni in qualsiasi campo, sugli emergenti, sugli stilisti stranieri è molto più semplice e più veloce. Viaggiamo molto . Per l’uomo sicuramente guardiamo molto il Giappone perchè un riferimento a 360 gradi. Per quanto riguarda la donna in questo momento, quasi tutti i brand emergenti che prendiamo o brand noti, che secondo noi sono tornati in auge, in questo momento li compriamo a Parigi.

I brand della boutique sono tanti , sia made in Italy che brand del panorama internazionali, quali sono “i dictact” per far parte della vostra boutique?

Quando entriamo in uno show-room , difficilmente riusciamo a inserire brand che non sentiamo. Noi abbiamo la capacità di selezionare i migliori item in ogni collezione, però poi bisogna saperlo anche fare, altrimenti quando poi si va a creare il brand mix in negozio in termini di visual viene fuori un disastro. Quindi per noi è molto importante la coerenza e deve essere affascinante la storia che c’è dietro, oltre alla qualità del prodotto. Partecipiamo a tutti i lanci, abbiamo l’accesso a tutte le limited edition, quindi in questo siamo molto molto attenti.

A proposito di limited edition ne avete fatte due da pochissimo…

Si, abbiamo disegnato una scarpa per reebok ventilator. Abbiamo reinterpretato a nostro modo ed è venuta fuori una collaborazione molto interessante. Abbiamo lanciato la nuova borsa di Armani, che seguirà anche L’Eclaireu di Parigi , due partner europei d’avanguardia, per la prima vola, per lanciare un suo accessorio. Questo non è mai capitato quindi per noi è molto interessante.

Antonia è presente anche da Excelsior , dove lei è direttore creativo, quando è nato il percorso con Il gruppo?

Il percorso con il gruppo Coin nasce da un incontro di cinque anni fa con Stefano Beraldo, quindi visione a 360 gradi, volontà di entrare nel mondo del lusso da parte del gruppo. Abbiamo capito che in Italia in realtà mancavano, Beraldo già aveva intuito questo anni fa, i department store che esistono tradizionalmente a Parigi a Londra a New Yorke in Giappone. Abbiamo capito che la distribuzione multi brand in Italia è diversa da quella che avviene all’estero. Da qui la difficoltà di emergere ma anche la facilità di entrare in un segmento completamente nuovo. Non esistono in Italia department store e sopratutto non esistono spazi da 3000 o 4000 mq dove poter esprimere in maniera un po’ diversa e allargare il buying a 360 gradi, quindi andare a toccare tipologie merceologiche che tradizionalmente non vengono toccate nei negozi come i nostri.

Antonia è presente anche con shop online ,quanto inciede sul bilancio aziendale?

Siamo andati online da poco , stiamo facendo dei test. Abbiamo la volontà di fare un magazine online, abbiamo voglia di contenuti. Vogliamo fare prima un magazine e poi all’interno del magazine dare la possibilità di poter accedere ai prodotti che esponiamo e compriamo per il negozio.

Ci può dare una piccola anticipazione sulla prossima collaborazione?

Sulle prossime collaborazioni, alcune purtroppo non si possono dire. Sicuramente faremo un evento molto interessante per la design week con Fifth connection, questo brand strepitoso che troviamo molto in linea con le tendenze e probabilmente con Anya Hindmarch a metà Marzo.

 

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