FASHION WEEK : SE LA MODA ABBRACCIA LA FOLLIA

New York, Londra, Milano, Parigi. Il giro del mondo in 80 giorni, anzi – visto che parliamo di fashion week – in 80 paia di scarpe. Troppo poche! Chilometri di passerelle da fare invidia a uno sherpa dell’Himalaya, abiti di ogni tipo, look, tendenze ma soprattutto personaggi.

Ogni anno il mondo della moda riserva tante sorprese: tornano in voga vecchi trend, si inventano nuovi tessuti e capi di design. Quello che invece non cambia mai, è il parterre di ‘soggetti-satellite’ che gravitano intorno alla fashion week. Sì, perché in aggiunta a patinate modelle e VIP blasonati, c’è un intero sottobosco umano che vive la settimana della moda con la stessa intensità di una crociata.

A guardarsi intorno, spesso c’è da divertirsi! Uomini e donne invasati a modo loro, affollano le strade, gli eventi e le sfilate: per loro la moda è religione. Forse. A volte è soltanto voglia di esserci. Ecco dunque una breve panoramica dei personaggi da fashion week…e voi in che categoria rientrate?

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MANOLO BLAHNIK : THE ART OF SHOES

Manolo Blahnik. The art of shoes. La mostra a Milano a Palazzo morando è un continuo susseguirsi di colori , contrapposizioni e accostamenti. Le migliori creazioni del designer in esposizione insieme a schizzi, bozzetti, prototipi e video proiezioni della sua idea di arte e creazione. 45 anni di attività del maestro fortemente legato alla tradizione artigianale e con una forte relazione con l’Italia, infatti, continua a produrre nell’hinterland milanese con aziende che producono scarpe.

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COSA SI CELA DIETRO UNA FOTO?

Una foto. Una semplice e complessa foto. Un momento, un movimento, un’ intesa tra chi sta dietro la macchina fotografica e chi sta davanti alla macchina fotografica. Ognuno di noi è un “potenziale” fotografo. Tiriamo fuori il nostro smartphone e click. Scattiamo la colazione, l’aperitivo con le amiche, il mazzo di fiori che abbiamo appena comprato, l’outfit del giorno o l’ultimo acquisto che abbiamo fatto e tantissime altre situazione del nostro quotidiano.Ma la fotografia, quella vera, ha tutto un altro sapore ed un suo perchè.

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BLAUER E IL PIUMINO CHE TI SCALDA

Outfit Blauer store milano Nayla Carvalho

BLAUER. Un piumino che ti scalda con un solo bottone.No, non è fantascienza alla Star Wars, bensì ,una speciale tecnologa che sfrutta un generatore di calore l’ EHG (Electric Heat Generator) attraverso il quale è possibile riscaldare il piumino.

Blauer ehg jacket Blauer store Milano piazza xxv aprile 1 Nayla Carvalho blogger

Quando la moda incontra la tecnologia.Il bottone posizionato appena sotto il logo di Blauer vi scalderà come un morbido abbraccio caloroso per affrontare anche gli inverni più rigidi con tre livelli di intensità. Tre starti di tessuto : il primo strato, un tessuto stampato in terahertz, contribuisce a riflettere la temperatura del corpo, il secondo strato è costituito da una fibra soffice al tatto che trattiene il calore mentre il terzo strato, realizzato in alluminio non tessuto, isola ulteriormente mantenendo lo stato termico ideale. Ogni capo è dotato di fettucce antistatiche per scaricare l’elettricità per una sicurezza firmata Blauer.

Blogger Nayla Carvalho per Blauer ehg jacket shoes Blauer store Milano

OUTFIT

ehg down jacket – sweatshirt – shoes BLAUER

ph. Massimo Fossati

BLAUER STORE PIAZZA XXV Aprile 1 – Milano

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 best italian fashion blogger for Blauer Nayla Carvalho

 

FASHION INTERVIEW : MAURIZIO PURIFICATO PER ANTONIA BOUTIQUE

Siamo nella boutique di Antonia presso “Brera District” in via Cusani e ho il piacere di intervistare Maurizio Purificato , proprietario da ben 14 anni della storica boutique milanese, dove il lusso il design sono di casa … ma com’è nata Antonia?

 

Antonia nasce 15 anni fa , in una piccola boutique qui in Brera, un quartiere che Antonia ha sempre amato. Trovo che sia uno dei quartieri più interessanti della città perché riesci a fare shopping, a fare la spesa, oltre ai negozi di moda oltre al fashion puoi trovare un po’ di tutto. Si innamora di questo quartiere, apre un piccolo negozio, fino a quando nel 99 ci incontriamo e decidiamo di fare le cose più in grande e così abbiamo aperto la prima boutique accessori, sempre in via Cusani. Dopo un paio di anni abbiamo aperto accanto la boutique di abbigliamento e da lì è un po’ partito l’Antonia pensiero l’Antonia brand. Dopo qualche anno abbiamo aperto anche il negozio da uomo, perché un multi-brand non può avere un’offerta limitata soltanto alla donna, anche perché l’uomo in alcuni momenti è anche più interessante della donna e anche più divertente. Questo ha completato un po’ quello che era il nostro percorso fino a quando due anni fa abbiamo trovato questa location, che era proprio difronte ai nostri storici negozi e abbiamo deciso di spostarci, di ingrandirci ed unire, dopo tanti anni, l’uomo la donna e gli accessori.La location è perfetta per il nostro modo di esporre la merce e per il nostro modo di fare il visual. E’ stata ristrutturata completamente da Vincenzo de Cortiis. Il palazzo è un palazzo storico milanese , Palazzo Cagnola, in cui abitava il maresciallo austriaco Radetzky, quindi c’è tutta una storia dietro molto interessante.Aver aperto la location qui ci riempie di gioia e ci permette finalmente dopo diversi anni di esprimerci un po’ per quello che sappiamo fare.

 Per quanto riguarda i brand di Antonia quali sono i vostri orientamenti per la ricerca?

Facciamo molta ricerca sul web. Rispetto a prima sta cambiando un po’ il modo di fare ricerca perchè il web comunque ti da informazioni in qualsiasi campo, sugli emergenti, sugli stilisti stranieri è molto più semplice e più veloce. Viaggiamo molto . Per l’uomo sicuramente guardiamo molto il Giappone perchè un riferimento a 360 gradi. Per quanto riguarda la donna in questo momento, quasi tutti i brand emergenti che prendiamo o brand noti, che secondo noi sono tornati in auge, in questo momento li compriamo a Parigi.

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LE SAC 11 – EMPORIO ARMANI PER ANTONIA BOUTIQUE

Reduce dalla mia prima video-intervista fatta da Antonia (condividerò con voi il prima possibile ciò che è stato!) vi presento LEI. Una borsa che solo a guardarla te ne innamori, anche se non sei una fashion vitamin (victim) , anche se non sai l’abc della moda, non puoi, e ripeto , NON PUOI , rimane incantata da cotanta armonia. Un’opera d’arte credetemi. Perfetta nelle sue linee, morbida , made in Italy , edizione limitata , numerata, che quasi dispiace indossarla pur di non rovinarla. E’ lei, “Le Sac 11” ,creata da Re Giorgio,in alias Giorgio Armani, in ESCLUSIVA per la storica boutique milanese Antonia.

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OUTFIT MILANO FASHION WEEK DAY1

Una ciliegia sulla torta?…anzi sul cupcake!

Questo è stato il mio primo outfit per la fashion week di milano dove la protagonista era questa maglietta con collana abbinata (a forma di ciliegie) della Krey.

Una gonna rossa a ruota , le scarpe dal tacco medio basso anch’esse rosse e una borsa fatta interamente a mano con ritagli di tessuto e frange firmata Sogni D’arte.

ph by Elisa Bellino

Andrea James Bramley

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OUTFIT

KREY tee

ROSE skirt

PRADA shoes

SOGNI D’ARTE bag

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FASHION FILM FESTIVAL MILANO

Questo è proprio il caso di dire “quando la moda incontra il cinema” si perchè con l’edizione del fashion film festival di Milano sono stata circondata da moda e creatività.

Molto spesso mi capita di vedere un accessorio oppure un capo e chiedermi ” chissà  da quale ispirazione è stato attratto il designer?” è interessante sapere il perchè nasce una collezione in una determinata cromia, con determinati tagli e con determinate forme.

Cosa che succede puntualmente, quando le luci si abbassano, incombe il silenzio, e i designer espongono le loro tendenze per le successive stagioni, facendo sfilare le loro modelle con le loro creazioni durante le sfilate.

E’ una delle prime domande che i giornalisti fanno agli stilisti dopo tutto (e non a caso!).

Capire e non soltanto guardare. Questo per me è un punto forte su cui soffermarmi perchè tutti sono capaci di stare in prima fila (e oltre) , farsi il selfie, e dire “sono stata alla sfilata di tizio durante la fashion week” (con tanto di condivisione sui social) ma poi, se andiamo in profondità , senza essere superficiali, alla domanda “cosa ti è rimasto della sfilata? , cosa ti ha colpito? , cos’hai percepito? Non sono sicura che la percentuale di risposta sia degna del posto “guadagnato”.

Il canto 26mo dell’inferno è un vero inno all’ “importanza della conoscenza“ che Dante cita e riassume in questa frase :

Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza

– Dante

Va bè.Al di là di Dante e le sue riflessioni il fashion film festival è stato un modo per condividere diversi punti di vista , codici estetici, narrativi e stilistici e capire in primis le diverse visioni dei designer/brand.

Sono stati proiettati ben 72 fashion film, italiani e internazionali, la metà dei quali erano “OFF CONTEST” infatti i grandi nomi del mondo della moda (Prada, Armani,Valentino,Rodarte,Gucci, Salvatore Ferragamo,Etro e molti altri)  hanno partecipato non per gareggiare ma con l’intento di aiutare a promuovere i talenti emergenti.

Siamo in un mondo dove l’immagine digitale è sempre più importante e presente, i fashion film sono uno specchio dei nostri tempi dopo tutto ,no?

La giuria composta da

FRANCA SOZZANI Editor in chief  Vogue Italia

JANE REEVE – CEO Italian Fashion Council

CLAUDIA DONALDSON – Editor in chief Nowness

TIM BLANKS – Editor Style.com

LUCA GUADAGNINO – International film director

hanno decretato i nove vincitori delle nove categorie presenti (li potete trovare qui con i loro video) premiandoli con i capolavori disegnati dal maestro italiano Barnaba Fornasetti.

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