BLOG E BLOGGER: COSA STA SUCCEDENDO?

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Blog, una parola tanto conosciuta quanto discriminata

Sei un giornalista e scrivi per una testata? Ok. Sei un giornalista e scrivi per un blog? Allora le cose cambiano, o meglio, la visione della tua professionalità cambia. Questa è la percezione che avverto quotidianamente, che sia in un press day, che sia a un evento o durante una conferenza stampa.

Quando aprii il mio blog nel 2012 non avevo un’idea chiara e di certo non avevo una visione omnicomprensiva. In quel determinato periodo della mia vita mi stavo avvicinando sempre più alla scrittura e alla multimedialità che offre il web. Certi meccanismi, come ad esempio SEO e il posizionamento, erano ai miei occhi mostri sconosciuti. Anzi, vi dirò di più, io proprio non li “vedevo”, non sapevo della loro esistenza e tanto meno che ci sono vere e propri percorsi professionali. Beata ignoranza? Non saprei…

Nel corso degli anni mi sono informata, mi sono formata e ringrazio madre natura di avermi regalato il dono della curiosità.

Una curiosità quasi maniacale per certi versi. Pregio o difetto che sia posso dire con certezza che se non dai quel qualcosa in più, tu lettore, non sarai mai invogliato a ritornare nel mio blog. Che si tratti di un blog, di un sevizio o di un prodotto, quel che fa la differenza è “quello che hai da offrire”. La tua impronta, il tuo brand. La famosa domanda “perché proprio io” me la faccio spesso quando inizio nuovi progetti, o nuovi percorsi, e cerco di mettermi sempre dalla tua parte per capire se sto andando nella direzione giusta o meno.

Sto leggendo un libro sul personal branding che devo dire mi ha aperto gli occhi e gli orizzonti, proiettandomi sempre più verso un piano ben preciso. Mi sta facendo nascere domande del tipo, cosa voglio fare da grande? La riposta in fondo la so e l’ho già affrontata anni fa in un articolo, ma la cosa che è cambiata, è sul COME voglio arrivarci ed il blog è un mezzo sicuramente a mio favore. Per fortuna. Riconoscere gli obbiettivi con la consapevolezza di allora o con quella di adesso fa la differenza.

Il blog e la comunicazione…

La comunicazione è cambiata, consumiamo sempre di più informazioni in qualsiasi luogo e a qualsiasi ora del giorno. In cielo, in terra, in mare, basta che ci sia una connessione ed è fatta. Ti colleghi, cerchi, aggiorni gli status dei social network e gli orari della tua attività, rispondi alle recensioni, prenoti un volo e tantissime altre cose. Ma sapete cosa cambia? La nostra attenzione media.

L’attenzione media stimata di chi naviga nel web è intorno agli 8 secondi.  Sì, avete capito bene: 8 secondi. Quel famoso valore che viene chiamato rimbalzo è il vostro biglietto da visita. Sapete che ci vogliono circa 7 secondi per capire se vi va a genio una persona senza neanche conoscerla? Nell’era digitale funziona allo stesso modo, la logica è la stessa. Ci vogliono 25 successive azioni per farvi cambiare idea. Si fa presto perdere un lettore o un cliente di un esercizio commerciale. Quindi l’unica cosa che vi rimane è la vostra unicità e il vostro “fare la differenza”.

Sempre più connessi ma sempre più distratti insomma. Quante volte vi è capitato di navigare in un nuovo sito/blog o magazine e aver chiuso la finestra dopo appena 10 secondi? Se siete arrivati fino alla fine di questo articolo vuol dire che il mio rimbalzo è andato oltre e vi ringrazio! Non è da tutti.

Le certezze non le ho in tasca o a portata di tastiera ma nel 2017, in un era in cui nascono blog in continuazione e in maniera esponenziale, chi sopravvivrà? Ci sarà una selezione naturale per dirla alla Darwin. Perché aprire un blog è semplice, ma la vera abilità sta nel mantenerlo vivo, esistente agli occhi di Google e dei motori di ricerca, che si voglia o no.

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