FASHION WEEK

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Una cosa chiamata Fashion week. Si, che ormai neanche il nome è più coerente con se stesso. Fashion Week, una brutta bestia a volte che può farvi venire i nervi a crepa pelle per svariati motivi… Fashion Week , quella settimana (or neanche più una settimana) in cui “Oddddddio devo esserci se no sono out” (ma de che?).

Sono stata molto contenta nel vedere come molti amici e persone che mi conoscono (di persona e grazie al blog) mi abbiano contatta per sapere come stavo e che la mia mancanza si è sentita alla fashion week. Beh, fa solo che piacere, no? Detto ciò, volevo arrivare al punto. Quando ho realizzato che a questa edizione non ci sarei stata mi è venuta un po’ di ansia. Mi sarebbe mancato lo sbattimento giornaliero di dover saltare da una presentazione all’altra (?!). Di incontrare amici e amiche , saluti baci e abbracci (alcuni di loro si ha occasione di rivederli solo alla fashion week). Di andare alla sfilata del designer, in ST = STANDING, un modo carino per dirti a chiare lettere “non hai un posto a sedere dovrai aspettare in piedi 20 minuti prima che inizi la sfilata e altri 10 per la sfilata stessa”. Con il senno di poi? no. Sono contentissima di non esserci stata. Di essere stata a casa, comodamente a casa, con una ciotola di pop-corn a vedermi tutte le sfilate, in front-row, seduta (non in standing!),di aver fatto dei pranzi degni di essere chiamati tali e non degli spuntino-centrifuga-non pranzo alle 16.00 del pomeriggio ad andar bene.

Certo, se giri con una Maserati, non devi preoccuparti di :

– incastrare gli appuntamenti;

– di pensare a quel che devi indossare perchè tanto ci pensano altri addetti;

– di apparire al meglio già dalle 6 di mattina senza ausilio di make-up artist e parrucchiere;

– di portare in giro per Milano le cartelle stampa preriscaldate dal culo di chi non era in standing

è tutta un’altra fashion week ,no?

Anni fa, anni di scemenza fa, ho fatto anch’io l’imbucata. Sorpresa! Ero agli albori, acerba ed inesperta ragazzina che voleva essereci. Si, e devo ammettere che la Fashion Week è uno dei pochi casi in cui il mio aspetto da cinese-giapponese buyer non mi turbava più di tanto. Come quando entro in un negozio di lusso e la commessa incomincia a parlare in inglese credendo (e sperando) che io sia la tipica cliente che nella borsetta ha la carta oro (ma quando mai!?). Ma , fortunatamente, il fatto è che l’evoluzione umana ha avuto la meglio e mi ha fatto capire e carpire certe regolette della “Fashion Week”.

REGOLE DA FASHION WEEK :

1. lo streetstyle da circo-attira-fotografi lascialo a Anna Dello Russo (anche se devo ammettere che ultimamente è più discreta a volte…sarà l’amore?mah!);

2. se non hai i benefici che ho elencato prima , assicurati di avere scarpe comode per trotterellare di qua e di la come una mina vagante, di avere l’app sul telefono con la pinatina della metropolitana o , se sei più fortunata, di avere un bel gruzzoletto per i taxi;

3. se sei affetta da FOMO , assicurati di avere delle batterie di scorta, e se fosse necessario, anche quello che usano nel deserto del Sahara, quello manuale a manovella per intenderci;

4. non fare lo snob a tutti i costi , facendo finta di non conoscere le persone solo perchè sei alla Fashion Week, le persone hanno una memoria , a volte…;

5. alle presentazioni, (pretendi) fatti seguire dalla Pr di turno, forse ti aiuterà a capire la collezione, non soltanto per fotografarla e ricevere il Cadeau (e INCAZZATI pure se ti lascia nel bel mezzo della sua spiegazione se va da altri solo perchè è arrivata quello o quella. Che diamine, sei una PERSONA che è andata apposta alla presentazione magari attraversando mezza Milano e questa sparisce, Si mi è capitato anche a me!Non potete capire);

6. è bello rivedersi in un giornale, portale, magazine che tratta di Fashion Week con il Vs outfit , ma , la domanda è, vale più uno streetstyle con il proprio nome o uno streetstyle anonimo (lavorateci su questo!);

7. assicurati di scrivere sui social della sfilata se sei tra le “fortunate-inviate” evitando le foto-premio “io c’ero” ;

8. createvi una VOSTRA personale critica, e non quella che fa comodo, tanto ci saranno N persone che lo faranno al vostro posto, fidatevi (distinguetevi e non estinguetevi);

9. se sei agli inizi e vuoi far parte di “questo mondo” assicurati di partecipare a tutti gli eventi possibili immaginari, devi farti conoscere, amen;

10. se ormai è da un po’ che ne fai parte e non hai ancora ricevuto un invito cartaceo con tanto di scrittura a mano (che roba fantastica ,eh?), è ora di farti due domande … ???!!!.

Vorrei aggiungere anche un altro punto. Lo vorrei isolare dalle regole perchè penso che dovrebbe essere alla base di tutto. Quando (e se) sei invitata alla sfilata chiediti il perchè , è importante per capire che approccio devi avere dopo la sfilata  :

a) mi hanno invitata alla sfilata perchè sono la super amica della pr e figurati se non mi invita…

b) mi hanno invitata alla sfilata perchè sono una macchina social e quindi devo twittare, instagrmmare e condividere post che c’ero come se nn ci fosse l’alba del domani per me e i miei followers;

c) mi hanno invitata alla sfilata perchè dovevo sostituire la mia collega giornalista…momento di silenzio e compassione alla poveretta o al poveretto…;

d) mi hanno invitata alla sfilata perchè gli faccio comodo ma non sanno neanche di cosa tratta il mio blog (per non dire che non sanno neanche come scrivo);

e) sono una (S)vip… vip… vip … vip… appunto solo vip;

f) mi hanno invitata alla sfilata perchè mi stimano e vogliono condividere con me e la sfilata , sicuri che scriverò un articolo sulla sfilata con cognizione di causa (= rarità assoluta);

g) mi hanno invitata alla sfilata perchè mi sono auto-invitata perchè ho pagato …

 

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