FASHION WEEK : SE LA MODA ABBRACCIA LA FOLLIA

New York, Londra, Milano, Parigi. Il giro del mondo in 80 giorni, anzi – visto che parliamo di fashion week – in 80 paia di scarpe. Troppo poche! Chilometri di passerelle da fare invidia a uno sherpa dell’Himalaya, abiti di ogni tipo, look, tendenze ma soprattutto personaggi.

Ogni anno il mondo della moda riserva tante sorprese: tornano in voga vecchi trend, si inventano nuovi tessuti e capi di design. Quello che invece non cambia mai, è il parterre di ‘soggetti-satellite’ che gravitano intorno alla fashion week. Sì, perché in aggiunta a patinate modelle e VIP blasonati, c’è un intero sottobosco umano che vive la settimana della moda con la stessa intensità di una crociata.

A guardarsi intorno, spesso c’è da divertirsi! Uomini e donne invasati a modo loro, affollano le strade, gli eventi e le sfilate: per loro la moda è religione. Forse. A volte è soltanto voglia di esserci. Ecco dunque una breve panoramica dei personaggi da fashion week…e voi in che categoria rientrate?

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MODA: PER TUTTI O DI TUTTI? QUANDO IL FASHION SI FA POP

La moda è per tutti. Vero o falso? Dipende. Farne una questione di tipo economico sarebbe scontato: siamo davvero sicuri che ciò che spesso rende il patinato mondo del fashion distante da quello di noi comuni mortali sia il prezzo di un abito o di un accessorio?

Non è tutta colpa dell’etichetta. Il fashion system ci ha abituati ad abiti fiabeschi e a prezzi proibitivi, inoltre il mondo dell’haute couture è solito rendersi inavvicinabile ponendo una barriera fatta di raso, seta, paillettes e una cospicua fila di zeri. Eppure la moda appare spesso distante dalla realtà anche quando le cifre non sono così esagerate, anzi perfino quando ci si muove nel cosiddetto mass market.

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MODA: IL LESSICO MADE IN FASHION RACCONTA LE PASSERELLE

Se vale il detto “Parla come mangia”, visti gli standard a cui il fashion system ci ha abituato, il mondo della moda dovrebbe tacere. Piccole porzioni per piccole parole, eppure l’universo glam fatto di copertine patinate e scintillanti alfabeti è sempre in prima linea quando c’è da sfornare qualche neologismo dal sapore internazionale.

Se dovessimo elencare ogni singola voce del dizionario della moda, la lista sarebbe infinita. Non solo termini universalmente riconosciuti, bensì anche tante parole nate per definire una nuova tendenza o per rendere accattivante qualcosa che prima non lo era nemmeno lontanamente. Il potere del lessico della moda è dare quel tocco in più, dare luce e voce a ciò che è spento. È un riflettore che decide chi e cosa rendere protagonista.

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CHOKER STYLE

Choker style. L’accessorio tanto in voga negli anni 90 sono tornati di moda. Ricordo ancora il mio primo choker. Quel periodo della mia vita dove la domenica era rappresentata da : chiesa, edicola per prendere il cioè, caramelle , apparecchio da Ugly Betty e Spice Girls. Si, quel periodo lì. Il mio primo choker era rilegato insieme al mio primo giornale semi serio che compravo. Era nero , intrecciato e lo indossavo in ogni occasione.

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Fashion week 2016: i cambiamenti del fashion system

FASHION WEEK 2016 .Ritorna impotente e prepotente per certi versi. Ci siamo lasciati alle spalle la fashion week di New York ed il suo forte cambiamento che serpeggiava da tempo per ricominciare questo nuovo anno con altrettanti cambiamenti. Cambiamenti che portano una ventata di freschezza in questa elite che a tratti sembra ancora ancorata a “certe tradizioni”. La fashion week si sta (s)regolando e si sta liberando in qualche modo di certe regole che l’anno accompagnata da tempo dando una bella scossa, a modi “defibrillatore”, a stilisti e addetti ai lavori. Da dove ebbe inizio il tutto ? Il big bang dell’universo della fashion week ? Proprio dalla grande mela nel 1943 con lo scopo di promuovere la moda locale, a discapito di quella francese, poiché dopo la seconda guerra mondiale importare abiti dall’europa era diventato impossibile.

Fashion week 2016 siete pronto alle novità? Rimaniamo nella grande mela dove arriva una notizia che farà storcere il naso ad alcuni stilisti radicati e un po’ lendini nel pensiero.La news arriva dritta dritta dal Council of Fashion Designers of America che ha annunciato la possibilità,in un futuro (spero non prossimo), di mettere in vendita i vestiti immediatamente dopo le sfilate senza quel ritardo-confusionario di 6 mesi per privilegiare il modello detto real-time fashion abbracciato da tempo dallo stilista Thakoon Panichgul dove la comunicazione mediatica va di pari passo con i vestiti realmente disponibili per la vendita. E c’è già chi vuol mettere in pratica queste teorie già da Febbraio 2016. lo farà la stilista Rebecca Minkoff che presenterà dei capi che saranno disponibili nei negozi entro 45 giorni dalla sfilata.Staremo a vedere…

Fashion week 2016. Un’altra fashion news arriva da casa Tom Ford che a quanto pare tornerà alla fashion week di New York. Lo farà a Febbraio, per presentare una collezione a “pochi eletti”,una presentazione più intima.Ed è meglio che non mi soffermo sulla parola “intima” pronunciata dalla stesso stilista…

“Come sappiamo, la maniera di presentare le collezioni, non solo alla stampa, ma anche ai clienti, sta cambiando”, ha detto Tom Ford. “Penso che ora sia necessaria una certa fluidità nella nostra maniera di comunicare al cliente e recentemente ho sperimentato varie forme. La cosa più importante per me in una presentazione è di poter comunicare il messaggio della stagione e il punto di vista della collezione. Nel corso della prossima stagione, mi sembra opportuno utilizzare una forma più intima di presentazione che ci permetterà di mostrare gli abiti nel dettaglio. L’intimità propria delle piccole presentazioni, ci permetterà di fare proprio questo”

Il ritorno alla fashion week di New York non sarà però l’unica novità per lo stilista americano che rilanciò la maison Gucci ai tempi (brutti) che furono ,poteva limitarsi solo a questo? Certo che no! Se novità deve essere che sia piena di sorprese…infatti ci sarà una doppia collezione da presentare. Donna e Uomo, tutti insieme appassionatamente in un evento che si preannuncia già bollente come le sue note campagne pubblicitarie profumate.Sarà stato parecchio impegnato mister smoking e denti bianchissimi durante le feste visto le tre collezioni in vista…Aspettiamo di vederlo durante la fashion week di Londra con la sua primissima collezione 2016 Londra per poi rivederlo a febbraio a New York…

Per dare ancora più brio alla fashion week di New York arriverà la cioccolatosa Rihanna. L’appuntamento è per il 12 Febbraio dove verrà presentato uno show per la presentazione della sua futura collaborazione con il marchio dallo stile sportivo.

Diamo inizio alla carrellata di fashion week con Londra che come ogni anno apre il sipario e accende i riflettori sulla moda della prossima stagione autunno inverno 2016 dell’uomo. Io seguirò ovviamente tutto dallo schermo del mio fedelissimo mac. Una vita da fashion week versione streaming e versione social network.

Nayla C
catwalk fashion week 2016

ph from Pinterest

 

BLAUER E IL PIUMINO CHE TI SCALDA

Outfit Blauer store milano Nayla Carvalho

BLAUER. Un piumino che ti scalda con un solo bottone.No, non è fantascienza alla Star Wars, bensì ,una speciale tecnologa che sfrutta un generatore di calore l’ EHG (Electric Heat Generator) attraverso il quale è possibile riscaldare il piumino.

Blauer ehg jacket Blauer store Milano piazza xxv aprile 1 Nayla Carvalho blogger

Quando la moda incontra la tecnologia.Il bottone posizionato appena sotto il logo di Blauer vi scalderà come un morbido abbraccio caloroso per affrontare anche gli inverni più rigidi con tre livelli di intensità. Tre starti di tessuto : il primo strato, un tessuto stampato in terahertz, contribuisce a riflettere la temperatura del corpo, il secondo strato è costituito da una fibra soffice al tatto che trattiene il calore mentre il terzo strato, realizzato in alluminio non tessuto, isola ulteriormente mantenendo lo stato termico ideale. Ogni capo è dotato di fettucce antistatiche per scaricare l’elettricità per una sicurezza firmata Blauer.

Blogger Nayla Carvalho per Blauer ehg jacket shoes Blauer store Milano

OUTFIT

ehg down jacket – sweatshirt – shoes BLAUER

ph. Massimo Fossati

BLAUER STORE PIAZZA XXV Aprile 1 – Milano

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 best italian fashion blogger for Blauer Nayla Carvalho

 

STRALCI DI VITA QUOTIDIANA : SEI INCINTA?

Ero lì ,comodamente seduta su una delle sedie grigie , fuori dal benzinaio , tra il via vai delle macchine , che passano, si fermano , si riforniscono , pagano e se ne vanno. In attesa (posso dirlo in tutti i sensi) che la mia macchina tornasse nelle sembianze di come quando l’avevo appena comprata. Messa a nuovo, profumata e brillante.

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LA MODA: LA SOLITA STORIA. NO, LE SOLITE FIRME

Sarà il nervosismo da pre- partenza sarà sto caldo africano che irrita ogni neurone del mio sistema nervoso (e meno male che sono nata a Fortaleza, un paese in cui la media annua è 30° all’ombra e non oso immaginare il mio livello di sopportazione se fossi nata al Polo Nord) sarà la “bellissima” notizia sull’ultima tassa sui condizionatori introdotta dal governo che inciderà , ancora una volta, sulle tasche degli italiani … sarà, comunque oggi vorrei fare una riflessione che mi attanaglia ogni santa volta che inizio a sfogliare Vogue & Co . Dopo l’impatto cover story (che ultimamente non mi entusiasta per niente perchè trovo che siano poco definite , prive di colore e di poco contenuto) leggo, come al SOLITO :

” in copertina… modella (anoressica) taldetali indossa cappotto di Pincopallo (guarda caso SOLITO stilista) , accessori Tizio , etc etc … e ancora foto by Steven Meisel  trucco by Pat McGrant hair by Guido for Redken

E dunque la mia riflessione, ma che diavolo, su 7 numeri mensili possibile che 6 sono stati “firmati da “questi”? Con tutto rispetto. Sarete anche bravi, ma avete anche rotto le palle. Perché mi chiedo, una rivista come Vogue che tanto promuove i cccccciovani stilisti con la solita “who is on next” non promuove anche giovani intraprendenti nel campo della fotografia del make-up e dell’acconciatura e da la possibilità a loro di fare una cover story di tutto rispetto? Mica chiediamo la luna Franca Sozzani& Co. Che tanto millanta frasi contro blogger accusandole di eccessi. Ma che eccessi ed eccessi? Mi dica. Perché lei scrive una rubrica “il blog del direttore”. Perché usa IMPROPRIAMENTE la parola blog se ne è contro? E spero che chi scriverà per lei nel mese di Agosto sia consapevole del suo “NON credo” e non si faccia assalire dall’euforia “oddio scrivo su Vogue Italia”. Potreste occupare meglio il vostro tempo piuttosto di stare dietro a persone che non apprezzano in primis il vostro lavoro. Una volta, non vi nego, che se fosse capitato a me ne sarei sta entusiasta eh, ma sapete, le idee cambiano fortunatamente. E a volte sopravvalutino personalità che abbagliano solo perchè ricoprono “certe posizioni”. Ciao. Scrivo e chiudo qui.

City Lights 2015 cover story Vogue Italia Gennaio 2015 ph Steven Meisel

The power of style Febbraio 2015 Vogue Italia ph Steven Meisel

Culinary Delights cover story Vogue Maggio 2015

The China issue cover story Giugno 2015 Vogue Italia

life cover story Vogue Italia Luglio 2015

cover story day and night Vogue Aprile 2015 ph Steven Meisel