ADPOCALYPSE …NOW: FAMOSI MA POVERI. COME CAMBIERÀ YOUTUBE?

Aspiranti YouTuber? Se pensate che sia finalmente giunto il momento di puntare sulla vostra creatività e presunta abilità da videomaker, ahimè siete fuori tempo massimo. Guadagnare con YouTube pare stia diventando sicuro come scommettere sull’Italia vincente ai prossimi mondiali di calcio. Non avete sentito parlare di AdPocalypse?

«Ha mai pensato seriamente a delle reali forme di libertà? La libertà dall’opinione degli altri…persino dalla propria opinione».

Non è un caso che abbia iniziato l’articolo con una citazione di “Apocalypse Now” in cui si parla di libertà. Il fenomeno su cui oggi voglio fare chiarezza prende il nome di AdPocalypse e sembra destinato a rivoluzionare YouTube.

‘Voglio fare lo YouTuber’ is the new ‘Mi apro un bar sulla spiaggia in Jamaica’, un sogno che spopola soprattutto tra gli adolescenti che desiderano bissare il successo ottenuto in questi anni da alcuni loro coetanei. Il mio primo appello va alle mamme: state tranquille, fate leggere questo post ai vostri figli e vedrete che piuttosto si rimetteranno a studiare matematica!

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BLACK FRIDAY: SCONTI, SHOPPING…E GOODBYE DIGNITY!

Giornata nera? L’unica che tutti sembrano attendere con ansia, è soltanto una: il Black Friday. Si tratta della ‘festa’ commerciale per eccellenza, quella che dà il via alle compere natalizie, quella che spinge a svuotare i portafogli in virtù di un’offerta imperdibile. Che lo shopping abbia inizio!

Il fascino degli Stati Uniti ha colpito ancora. E così, dopo Halloween, il McDonald e le damigelle ai matrimoni, in Italia abbiamo importato anche il Black Friday. Come molti sapranno, si tratta di un giorno (il quarto venerdì di novembre) in cui specialmente le grandi catene organizzano promozioni e sconti da capogiro. Parafrasando, è quell’occasione in cui tutti noi sentiamo il bisogno di acquistare qualunque cosa, purché sia in saldo. Perché in fondo, esagerare non è poi così difficile. Inizi comprando un hard disk esterno e un’ora dopo ti ritrovi socio di maggioranza di Microsoft.

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OMAGGI AGLI INFLUENCER: QUANDO SPACCHETTARE DIVENTA SOCIAL

Pacchi, pacchetti e pacchettini…e non è ancora Natale! Eppure sembra già ora di scartare i regali, almeno per alcuni prescelti. Gli omaggi agli influencer per mano degli uffici stampa di brand più o meno quotati si sprecano, e gli instagrammer non perdono tempo a postare il fatidico momento dello spacchettamento nelle loro IG Stories.

Un tempo era il segreto di Pulcinella: un tabù di cui tutti erano a conoscenza. Stiamo parlando degli omaggi agli influencer, quei cadeau che le aziende decidono di fare a scopo promozionale per capirci. Nessun dubbio sul fatto che fossero gli uffici stampa a inviare questi pensierini, ma quando la verità viene sbattuta in faccia è come scoprire che Babbo Natale non esiste, e parlando di regali direi che cade a pennello.

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HASHTAG: PIOGGIA DI # E ALTRE PERTURBAZIONI

Prima Twitter, poi Instagram e dopo ancora Facebook: ed è subito hashtag. Nati con il fine di poter raggruppare i post relativi a un determinato argomento e facilitare così le interazioni sui social, sono diventati un trend dal quale forse, ci si è lasciati prendere un po’ la mano.

Fabri Fibra e i Thegiornalisti cantano “Gli adulti che si fanno selfie in crisi, non trovano parole neanche per gli hashtag ” e, mi sento di aggiungere, MENO MALE. Perché di cancelletti messi a sproposito se ne vedono fin troppi.

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AUTUNNO E MALINCONIA: RACCONTI DI FINE ESTATE TRA RICORDI E QUOTIDIANITÀ

Estate, un piacevole ricordo che sbiadisce a poco a poco tra i caldi colori dell’ autunno. Le giornate si accorciano, le temperature si abbassano ed è facile farsi prendere dalla malinconia.

Mare, spiaggia, viaggi, amori estivi, tramonti con gli amici…tutto sembra incredibilmente lontano e riprendere la vita ordinaria appare difficile se non impossibile. Depressione? Tecnicamente la chiamano Holiday Blues o Sindrome da rientro, all’italiana. E se durante l’ autunno questa patologia compare generalmente in modo lieve e transitorio, in alcuni casi può degenerare.

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DALLA PUBBLICITÀ DEL BUONDÌ AL POTERE DELLA PUBBLICITÀ

Mentre il mondo si preoccupa per gli attacchi nucleari della Corea del Nord, in America gli uragani devastano intere regioni e Ryanair cambia all’improvviso le regole per trasportare il bagaglio a mano, noi in Italia ci indigniamo per la pubblicità del Buondì. Uno spot politicamente scorretto? Sicuramente efficace.

Qual è il potere della pubblicità? Persuasione, coinvolgimento, dibattito. E non importa se quanto viene rappresentato in uno spot è spesso poco veritiero o lontano dalla realtà, ciò che conta è l’impatto sul consumatore. È il caso di dire che con la pubblicità del Buondì, la Motta ha proprio fatto centro. Ops, forse sarebbe stato più opportuno trovare delle altre parole visto che a scatenare la grande polemica degli ultimi giorni è stato proprio l’enorme asteroide che colpisce la mamma miscredente. La sua colpa? Aver negato l’esistenza di una colazione leggera e golosa. Stessa sorte per il papà che, anche lui scettico, subisce la vendetta dal cielo. Insomma, la figlia – più che traumatizzata – pare essere rimasta digiuna.

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SOCIAL NETWORK : FILOSOFI 2.0

Ma che se ne fanno di Platone, Aristotele e Socrate “i filosofi” 2.0?

i filosofi dei social network sono dei caxxuti (scusate il termine) che ne sanno più di noi, hanno letto i grandi classici solo ed esclusivamente con lo scopo di mostrarci il meglio di loro con foto super photoshoppate e filtrate per insegnarci il senso della vita. E questo lo pensano LORO! O glielo facciamo credere noi seguendoli come discepoli smarriti.(?)

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INSTAGRAM STORIES: FINESTRE DI FELICITÀ

Ventiquattro ore. Video, foto, boomerang: frammenti di vita estemporanei. Instagram Stories, funzione che il celebre social network ha copiato al meno fortunato Snapchat, non è altro che un modo per rispondere alla classica domanda Cosa stai facendo?

Perché limitarsi alle parole quando si può raccontare la propria vita attraverso le immagini? E soprattutto perché non dare, anche ai momenti più ordinari, un tocco di colore? Condividere foto e pensieri sui social sembrava un punto d’arrivo, ma Instagram Stories ha cambiato qualcosa. Ventiquattro ore la durata dei contenuti online, piccoli pezzi di vita privata regalati ai propri follower. Banalità? Mai! Se un amico ti telefonasse mentre prendi il sole in spiaggia, probabilmente ti limiteresti a dirgli che ti stai arrostendo sulla sabbia. Ma se posti una storia su Instagram Stories, è tutta un’altra musica. Anche le attività più noiose possono essere vendute come esilaranti momenti di divertimento. Aggiungi un filtro, un paio di hashtag, qualche adesivo fancy, una geolocalizzazione cool e il gioco e fatto.

A volte esistere sui social è più facile che sopravvivere nella giungla della realtà. E le Stories in fondo non sono altro che una finestra dalla quale, in pochi secondi, hai

la possibilità di mostrare all’esterno ciò che vuoi raccontare di te.

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MODA: PER TUTTI O DI TUTTI? QUANDO IL FASHION SI FA POP

La moda è per tutti. Vero o falso? Dipende. Farne una questione di tipo economico sarebbe scontato: siamo davvero sicuri che ciò che spesso rende il patinato mondo del fashion distante da quello di noi comuni mortali sia il prezzo di un abito o di un accessorio?

Non è tutta colpa dell’etichetta. Il fashion system ci ha abituati ad abiti fiabeschi e a prezzi proibitivi, inoltre il mondo dell’haute couture è solito rendersi inavvicinabile ponendo una barriera fatta di raso, seta, paillettes e una cospicua fila di zeri. Eppure la moda appare spesso distante dalla realtà anche quando le cifre non sono così esagerate, anzi perfino quando ci si muove nel cosiddetto mass market.

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MODA: IL LESSICO MADE IN FASHION RACCONTA LE PASSERELLE

Se vale il detto “Parla come mangia”, visti gli standard a cui il fashion system ci ha abituato, il mondo della moda dovrebbe tacere. Piccole porzioni per piccole parole, eppure l’universo glam fatto di copertine patinate e scintillanti alfabeti è sempre in prima linea quando c’è da sfornare qualche neologismo dal sapore internazionale.

Se dovessimo elencare ogni singola voce del dizionario della moda, la lista sarebbe infinita. Non solo termini universalmente riconosciuti, bensì anche tante parole nate per definire una nuova tendenza o per rendere accattivante qualcosa che prima non lo era nemmeno lontanamente. Il potere del lessico della moda è dare quel tocco in più, dare luce e voce a ciò che è spento. È un riflettore che decide chi e cosa rendere protagonista.

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