Social, web, marketing e il mondo digitale continua a evolversi senza sosta. Nascono inevitabilmente nuove professioni, mestieri che fino a qualche anno fa erano inesistenti e forse nemmeno pensabili. Il 2017 ha sancito il boom dei cosiddetti instagrammer. Chi sono?
Ho visto cose che voi umani non potreste immaginare… Non ho trovato modo migliore per iniziare questo articolo, se non citando Blade Runner. Perché è così, sui social ho visto davvero cose che non potreste immaginare. La creatività degli instagrammer non conosce limiti. Sono i figli di Instagram, ovvero quegli influencer il cui lavoro consiste nel pubblicare le loro fotografie più o meno spontanee per conto di brand e aziende di vario tipo. Fino a qui tutto normale, del resto mai nessuno si è formalizzato davanti alle pubblicità supportate dai testimonial più quotati, anche quando erano al limite del verosimile. Ma se guardare George Clooney che baratta le sue scarpe per una tazza di Nespresso mi risulta ancora tollerabile, meno accettabile è un instagrammer qualunque che pretende di far passare per naturale l’utilizzo di uno shampoo su una spiaggia tropicale con tanto di espressione orgasmica.
Il ridicolo infatti è sempre in agguato…e spesso (quasi sempre!) cammina a braccetto con il narcisismo. La smania di apparire, a volte lascia troppo spazio all’immaginazione (e al Photoshop selvaggio), pertanto trasformare uno scatto sexy in una pagliacciata è questione di un attimo.
Dentifrici esaltati come fossero diamanti con pose plastiche e sguardi ammalianti, costumi da bagno messi in mostra rotolandosi nella sabbia di Fregene con hashtag #Maldive, campagne di sensibilizzazione per Save The Children sponsorizzate con una bella foto vista bocce e immancabile frase strappalacrime, ovviamente. Schiene curve come nemmeno le dune del Sahara e gambe sproporzionatamente lunghe, aggiustatine (in)degne di Paint versione Windows ’95! E gli uomini? Perché poi si finisce a parlare solo delle donne. No, anche i maschietti non si negano all’obiettivo e al fotoritocco facile. Gli instagrammer promuovono i prodotti for men mostrandosi a piedi nudi in lussuose camere d’hotel mentre scrutano l’orizzonte oltre la finestra. O si fanno immortalare in sedicenti atmosfere business oppure in modalità wild con il vento che scompiglia i capelli…il tutto magari per “vendere” un paio di calzini.
Ma il top lo si raggiunge con gli immancabili toilet selfie, e la domanda è solo una: perché? Vista la scelta di cotanta location (sicuramente…stimolante!), ti aspetti che il prodotto per cui gli instagrammer decidono di metterci la faccia sia quanto meno la carta igienica o ancora meglio una campagna di sensibilizzazione per l’esportazione del bidet oltre i confini nazionali. Accetterei anche il filo interdentale. E invece no, l’unico filo interdentale presente nella foto è quello del tanga indossato dalla influencer di turno per dire no alle bevande caloriche e sì ai frullati naturali che ti fanno dimagrire 20 kg in 3 giorni. Alternativa, la tartaruga del boy che, citando Kant (convinto che sia la fidanzata di Diabolik), spinge i propri follower a provare il gel per capelli che ti fa una piega così duratura che a Ken di Barbie gli dici ciao proprio!
Per smorzare questa immensa sagra del patetico basterebbe un po’ di ironia, o meglio di autoironia.
Perché, cari instagrammer, ricordatevi che nel vostro mestiere occorre tenere a mente le parole dell’attore americano Bradley Whitford quando dice che si deve essere abbastanza reali da essere credibili, ma non così tanto reali da esserlo davvero. Equilibrio!