OMAGGI AGLI INFLUENCER: QUANDO SPACCHETTARE DIVENTA SOCIAL

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Pacchi, pacchetti e pacchettini…e non è ancora Natale! Eppure sembra già ora di scartare i regali, almeno per alcuni prescelti. Gli omaggi agli influencer per mano degli uffici stampa di brand più o meno quotati si sprecano, e gli instagrammer non perdono tempo a postare il fatidico momento dello spacchettamento nelle loro IG Stories.

Un tempo era il segreto di Pulcinella: un tabù di cui tutti erano a conoscenza. Stiamo parlando degli omaggi agli influencer, quei cadeau che le aziende decidono di fare a scopo promozionale per capirci. Nessun dubbio sul fatto che fossero gli uffici stampa a inviare questi pensierini, ma quando la verità viene sbattuta in faccia è come scoprire che Babbo Natale non esiste, e parlando di regali direi che cade a pennello.

Da sempre (o almeno fin da quando esiste!) il ruolo del blogger o del postatore seriale è quello di promuovere con spontaneità e naturalezza quei prodotti che teoricamente ha scelto per sua volontà, senza alcun condizionamento esterno. È il vecchio “Te lo consiglio…” detto da un’amica, ma con un bacino d’utenza che va oltre le mura del salotto di casa.

Nessuno però ha mai creduto che proprio tutto ciò che venisse decantato per voce dei blogger fosse frutto di una loro esperienza puramente casuale. Diciamo le cose come stanno: tutti sapevano e hanno taciuto. Gli omaggi agli influencer sono sempre esistiti ma parlarne era proibito. Era un’informazione riservata agli addetti ai lavori e dunque da non divulgare al pubblico, o per meglio dire ai follower. Nell’arte dello spacchettamento c’era del pudore in più, avveniva in privato e con la discrezione di quando la nonna ti dà la busta coi soldi il giorno del compleanno e aspetti di essere a casa per verificare la cifra.

Adesso invece la tendenza sembra essere radicalmente cambiata: il momento dell’apertura della scatola from the Press Office to the influencer avviene live sui social, e allora via con IG Stories come se piovesse.

Ci si avventura verso il contenuto come nemmeno si stesse esplorando una misteriosa caverna con all’interno chissà quali tesori. L’espressione facciale associata al rinvenimento dell’oggetto è quasi sempre di stupore, quel classico “Ma non me l’aspettavo!” spontaneo come le doppie punte di Chiara Ferragni nella pubblicità dello shampoo.

Come mai questo cambiamento? Da una parte vi è sicuramente l’accessibilità delle informazioni: tutti possono fruire dei contenuti multimediali, tutti possono avviare uno streaming e (quasi) tutti cominciano a prendere coscienza di come si muove il mondo del web marketing. A volte in rete si consumano silenti battaglie, la gara è a chi colleziona più gift e a chi acchiappa più visualizzazioni e like.

Facendo un giro su Instagram potrebbe sembrare che il numero di omaggi agli influencer sia spaventosamente aumentato nell’ultimo periodo: no, è una semplice distorsione dell’informazione. Tutti spacchettano e spesso, proprio il frutto di quello spacchettamento finisce dritto nelle nostre wish list in vista del 25 dicembre. Nessuno si scandalizza o si sente preso in giro, banalmente perché nessuno ha mai pensato che i blogger lavorassero in cambio di nulla. Non si vive di sola popolarità perché, come diceva mia nonna (che con le sue buste è stata sempre generosa, credetemi sulla parola!), nella pentola qualcosa bisogna pur metterla. Meglio ancora se gentilmente offerta da uno sponsor (aggiungo io!).

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