POLIGNANO A MARE : LA CITTA’ CHE TI SUSSURRA TRA POESIA E MARE

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Polignao a Mare . L’ho vista tante volte , su instagram, su riviste patinate nella sezione “consigli di viaggio”, in televisione…e forse da qualche altra parte , ma vederla e viverla,  è un’altra storia.

Solitamente quando vado a visitare, o vedere qualcosa che ho già visto “virtualmente”, i casi sono due ,o è una delusione o è ancor meglio di quel che avevo già visto fin ora. Polignano a Mare rientra perfettamente nel secondo caso , si è rivelata ancor più magica e incantevole delle aspettative.

 

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L’ho soprannominata la città che ti sussurra , perchè ad ogni angolo ci sono scritte, vere e proprie poesie che non puoi non fermarti, leggere e riflettere. Fai i conti con il tempo che rallenta e pensieri che diventano più nitidi e forse per certi versi più positivi. Con il panorama tutto sembra ancor più magico e “leggero”. Il peso, quello delle frenesia quotidiana, delle scadenze, delle mail urgenti si perdono così nell’orizzonte. Una città da vedere anche solo di passaggio per prendevi del tempo. Quel poco tempo da ritagliarsi per se stessi e guardare l’orizzonte e pensare che è tutto ok.

 

Polignano a Mare : la storia di Guido il Flâneur

Ma queste poesie , questi aforismi, chi le ha scritte? Si vedono su porte, scalinate, fioriere… Si chiama Guido ed è n barese trapiantato a Poligamo a mare… (Intervisata a Guido tratto da barinedita.it)

Da dove nasce l’idea di scrivere poesie sui muri?
Voglio avvicinare i giovani alle bellezze celate nella letteratura : per me la poesia è proprio questo, iniziare a dare attenzione all’altro.  Mi sono sempre rifiutato in passato di pubblicare in un volume i miei lavori, perché significherebbe spostare il centro dell’attenzione su di me e non sulle parole.

Perché si firma  il Flâneur?
Il termine  Flâneur è stato ideato nell’ottocento da Baudelaire per definire quei gentiluomini francesi che passeggiavano per le vie cittadine, beandosi ed emozionandosi per ciò che vedevano. Condivido la loro visione, il vagabondare senza scopo, ma il mio ideale di peregrinazione è attento al prossimo e verso ciò che incontriamo nella nostra strada.

 

 

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